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domenica 27 luglio 2014

Facebook

Mi sono eliminata da fb. Non ho bisogno di questa visibilità; certo sentirò l'assenza di tante persone capaci di energia empatica; ma ho bisogno di silenzio e delle mani tese della gente che mi ama sul serio e non per conoscenza indiretta e non per bisogno di voyerismo. Mi sono eliminata, anche se per ora, rimane il profilo del mio cane Licia (ormai deceduta da tempo ma sempre presente nel mio cuore). Ho scelto di sparire per sempre e rimanere in attesa; ho bisogno di raccoglimento e di conoscere gente dal vivo. Gente che mi cerchi e non solo su internet. A breve rimuoverò anche il profilo di Licia; rimango solitaria su twitter e sul mio blog; i pensieri si alterneranno con vorticosa fragilità e spero che un giorno il sole torni a splendere su di essi. Per ora è tutto: passo e chiudo.

sabato 14 aprile 2012

Ciao

Folle e rapida scorre nelle mie vene linfa avvelenata.
Vorrei un calice di vino rassicurante per
abbracciare questa solitudine,
per attutire questo dolore e permettermi ancora di volare.
L'ombra avanza, chiusa nella fortezza.
E' una solitudine misteriosa, acuta.
Spilli di vetro retratti nella carne: si faranno vivi più avanti, quando stringerò i muscoli per non frantumarmi.
Respiro fredda anestesia senza sapere dove nascondermi.
I muri certo non si scompongono di fronte al dolore. Le case restano case. Le arterie pulsanti percorsi da automobili in lotta contro la morte.
Sono stata una figlia terribile, una sorella ingiusta e una pessima amante e una amica dispotica.
Ora sono solo un vaso vuoto.
Vorrei la vostra felicità, ma non è un questo viaggio che posso accompagnarvi.
Non è per mezzo di me che si placherà la tormenta nei vostri cuori.
Sono stati giorni tersi e silenziosi.
Doveva rompere questo mellifluo incantesimo.
Ho camminato lieve, nonostante il mio peso, tra  le pieghe del cuore.
Ho donato il mio maldestro appoggio.
Ho barcollato, mentre, silenziosamente, promettevo che non sarei crollata.
Ma ora cado, lo vedi?
Non sono più niente, ti accorgi?
La senti la mia mano che in ultimo spasmo si afferra a te con il rischio che tu possa cedervi?
Non è più.
Sarò muta e affogherò tra ruscelli generati dalla incomprensione.
Starò zitta e me ne andrò così come sono venuta, in punta di piedi, senza darti fastidio nonostante la mia mole, andrò via con tutte le mie parole.
Pazienza se il mio cuore non ce la farà: ci sono lacrime dignitose che meritano di volare nell'aria.
Ora è tardi per me, ti saluto, ciao.
Mi auguro che il mio incespicare, sia per te un chiaro rifugio.
Ora è il tempo di andare, ti saluto, ciao.

domenica 25 dicembre 2011

Un brindisi ai veri amici

Brindo a Marco, Vitto, Fra, Roby, Fabri, Laura, Stefi, Ste, Cris, Vale, Ba, Lara, Ele, Eli, Andre, Fede, Michele, Mika, Patty, Arianna, Diego, Ale
A tutti voi amici miei, alcuni presenti da molto tempo,  altro che non vedo da molto, altri che sento poco, altri ancora presenti tutti i giorni, ma vi ringrazio, perché so che ci siete sempre, perché mi avete ascoltato, coccolato, riso e pianto con me. Ognuno di voi ha un posticino speciale nel mio cuore. Vi abbraccio tutti.


Piccoli equivoci generano grandi confusioni

Ma non sarebbe meglio parlare sinceramente andare oltre la vergogna oltre l'etichetta e parlare cuore in mano? Io credo che se avessimo, e la prima dovrei essere proprio io, il coraggio di dirci ciò che non va, in faccia e anche quello che va... Beh, sarebbe tutto molto più semplice. Minori aspettative deluse in generale. Ovviamente bisogna avere un alto grado di maturità, grado che non so se mi appartiene del tutto, però ci sto lavorando su.

Idolatria del Natale



sabato 24 dicembre 2011

Fine della pazzia e Buon Natale

Buon Natale,
una festa che non riconosco come mia. Una festa religiosa che non mi appartiene. Ripenso al 2009, denso di emozioni, ripenso a tutta la strada percorsa e al passato che non ritorna. E forse è meglio così. Ho denunciato più volte lo stato di solitudine in cui mi sono afflosciata. Ho raccontato spesso cosa abbia significato per me l'essere sola.
Credevo che andando indietro nel tempo avrei colmato questo buco che mi divora.
Credevo che avrei trovato calore, sapore, tenerezza. Invece no, finisci per sentirti ancora più sola. Il passato non ritorna e se torna è solo per ricordarti che non c'è più.
Posso ammettere serenamente di aver perduto alcune persone che ritenevo amiche.
Non so dire se sia stata una scelta o solo la vita.
Quello che so, così come mi ha detto anche la psicologa, è che posso fare affidamento solo sulle mie forze.
Devo dire però che non ci sono solo  persone che spariscono per sempre: alcune rimangono e stanno belle vicine e poi magari bisogna scusarcisi pure perché diventiamo maleducati per la frustrazione per la vita che ci fa ammattire e perché mancano a volte alcuni tasselli, alcune persone che ci hanno ferito... Però queste persone speciali che restano, riempiono proprio il cuore di gioia. Io la fortuna di averne incontrate davvero tante che ammiro e amo.
Spero di aver donato a loro qualcosa di buono. Perchè questo Natale con l'insensata corsa ai doni, mi fa sentire povera economicamente e spiritualmente.
La mia vita non mi sta portando dove volevo andare io. Sembra proprio che ci siano momenti in cui sia io ad andare dove vuole lei. Ho denunciato spesso anche il senso di precarietà della mia esistenza. Non so quanto tempo mi resta da vivere e non so se ce la faccio a fare tutto quello che mi ero preposta e se le cose andranno come mi ero prefissata.
Però ora so che archivio il passato e auguro a tutti gioiose feste.









giovedì 22 dicembre 2011

Chissà perchè

Chissà perché si ritorna nel passato cercando nuove emozioni. E' capitato pure a me di voler entrare in vecchi luoghi per provare lo stesso senso di sicurezza e di piacere. Credo che capiti a tutti. Credo che capiti sovente nella dipendenza, di qualsiasi genere sia, stare nel conosciuto... Piuttosto che aprirsi alle incertezze della vita, ma quando, chissà come, chissà perché si rimbalza in un passato difficile e quelli che ti ritrovi davanti non sono i tuoi amici, ma pezzi della tua vita  che hanno minacciato il senso di te, qua allora, bisognerebbe avere il buonsenso di fermarsi e di non incendiare-per il gusto poi di cosa, forse di scappare-eventi e sentimenti che sarebbe meglio mettere nel freezer, eppure, chissà come, chissà perché, il masochismo a volte prevale. Nel mio caso credo sia la paura della morte che mi ha ossessionato. L'idea di fossilizzarmi; l'idea di non essere altro, l'idea di invecchiare e sentirmi imprigionata, allora che si fa? si cerca una prigione vera, per poi gioire della riuscita fuga? e se non si riesce a fuggire?
 Detto questo ho anche,  altri problemi...